25-26-27 aprile / 1-2-3-4 maggio ore 21.00
doppia replica (ore 17.00) nei giorni 25 e 27 aprile e 1° e 4 maggio
L’ETÀ ritrovata
1 Teatro riabilitato, 6 stazioni teatrali , 5 compagnie, 1 unico allenatore, 1 unico obiettivo:
far vivere il teatro Civico con il talento territoriale.
con le Compagnie Territoriali Scledensi
diretta da Mirko Artuso
Partecipano:
Schio Teatro 80 / Giocateatro Schio / Le ore piccole / I viaggiatori della Luna / Attori in prima Linea
Rendere esplicito il talento di questa terra. Metterlo in scena in una forma nuova e condivisa: è l’essenza di questa produzione pensata per la riapertura del Teatro Civico di Schio ed affidata a cinque compagnie territoriali: Attori in Prima Linea, Giocateatro Schio, Le Ore Piccole, Schio Teatro 80 e i Viaggiatori della luna.
Ogni compagnia presenterà una sua breve pièce, per lo più inedita. Sarà lo spettatore a seguire, nel corpo del Teatro Civico, le rappresentazioni, dislocate in altrettante aree del teatro. Il piccolo esercito del teatro scledense, composto da una cinquantina di attrici ed attori, è guidato da un “allenatore” speciale: Mirko Artuso, attore cinematografico e teatrale e regista. Il suo sguardo e la sua sensibilità guideranno la composizione di questo evento speciale che vuole preservare le diversità di genere e di poetica, di generazione e di genere. Con queste parole Mirko Artuso ci spiega il senso del progetto: “I muri, le decorazioni, i soffitti, le stesse vecchie luci, mi parlano e mi suggeriscono le storie che hanno abitato questo luogo; si rivolgono a me con la lingua universale del teatro. A Schio, in questo preciso luogo un Teatro torna a vivere: è un evento eccezionale. Arriva prepotente la memoria del Civico e si manifesta in ogni angolo, in ogni pertugio. Non c’è finzione nello svelamento: è tutto vero quello che sento. Questa creazione collettiva sarà una visita, sarà una Festa. Il cuore nutre il desiderio di scoprire chi e che cosa ancora vive nelle fessure e nella polvere di questo luogo antico. Vogliamo restituire al pubblico l’anima velata del luogo perché lo spettatore possa ripercorrere memoria e ricordo. Ma la forza del ricordo è viva e quotidiana perché restituita da cinquanta attori che raccolgono la sfida e presentano un po’ dei loro sogni teatrali.”