Al Teatro Civico di Schio dal 4 al 14 maggio 2025 si è svolto UN-DUST, lo scambio europeo Erasmus+ che ha accolto 24 giovani dai 18 ai 26 anni provenienti da Italia, Serbia e Slovenia. Il progetto è stato realizzato con la partnership del centro culturale MAGNET (Serbia) e del teatro Glej (Slovenia), con il co-finanziamento dell’Unione Europea.

Durante l’esperienza i ragazzi e le ragazze hanno affrontato il tema della diversità nelle sue diverse sfaccettature come divario di genere, discriminazione LGBTQIA+, disabilità,  cultura e identità, interrogandosi su come i luoghi culturali potrebbero diventare maggiormente accoglienti e inclusivi. Per farlo hanno creato un TOOLKIT che riassume le loro idee e proposte.

From May 4th to 14th 2025, the Youth Exchange UN-DUST took place at the Teatro Civico in Schio. This Erasmus+ project brought together 24 young people aged 18 to 26 from Italy, Serbia, and Slovenia. It was made possible thanks to the partnership with MAGNET (Serbia) and Glej Theatre (Slovenia), and co-funded by the European Union.

During the exchange, the participants explored diversity in all its forms — gender gaps, LGBTQIA+ discrimination, disability, culture, and identity. They asked themselves how cultural spaces can become more welcoming and inclusive. To answer that question, they created a TOOLKIT full of their ideas and proposals.

Cosa ci ha ispirato a realizzare UN-DUST?

Perché crediamo che la cultura sia la pratica grazie alla quale immaginare e costruire un nuovo futuro.

Perché desideriamo aprirci all’Europa e avviare collaborazione con organizzazioni estere che possono nutrire la nostra visione.

Per offrire al territorio l’incontro con altre esperienze teatrali e condividere la nostra esperienza.

Perché emerge il desiderio da parte dei giovani partecipanti alle attività di incontrare gruppi di ragazzi di altre nazionalità che come loro condividono la passione per le arti performative.

What inspired us to create UN-DUST?

Because we believe culture is the way to imagine and create a new future;

Because we want to open up to Europe and start working with international organizations that can enrich our vision.

Because we believe in bringing new theatre experiences to our local community – and in sharing our own with others.

Because young people involved in our activities wanted to meet other passionate performers from different countries – and connect through their shared love for the performing arts..

Foto di Luigi De Frenza

Gli obiettivi del progetto

Promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita culturale, sociale e politica, offrendo strumenti e spazi per esprimersi e confrontarsi su temi di rilevanza collettiva.

Favorire una riflessione condivisa sulla diversità, intesa non come ostacolo ma come risorsa capace di arricchire la progettazione culturale e favorire il dialogo tra persone di contesti, lingue, abilità e vissuti differenti.

Rafforzare le competenze trasversali dei partecipanti, come la comunicazione interculturale, il lavoro di gruppo, l’empatia e l’ascolto attivo, attraverso esperienze artistiche e laboratoriali.

Valorizzare i luoghi della cultura come spazi di cittadinanza attiva, dove i giovani possano sentirsi accolti, ascoltati e coinvolti, e dove possano contribuire alla definizione di nuove pratiche inclusive.

Co-creare un toolkit, frutto del lavoro condiviso tra partecipanti e partner, per raccogliere buone pratiche, strategie e riflessioni emerse durante lo scambio, con l’obiettivo di rendere i contesti culturali più accessibili, partecipativi e attenti alle esigenze delle nuove generazioni.

Promuovere l’incontro tra realtà culturali europee diverse, con l’intento di arricchire il confronto e stimolare un apprendimento reciproco tra organizzazioni attive in contesti urbani e rurali, contribuendo così alla crescita delle rispettive comunità di riferimento.

Project objectives

To promote young people’s active participation in cultural, social and political life by offering tools and spaces to express themselves and discuss topics that matter to the community.

To create a shared reflection on diversity—not as a barrier, but as a resource that enriches cultural projects and fosters dialogue among people from different backgrounds, languages, abilities, and life experiences.

To strengthen participants’ soft skills, such as intercultural communication, teamwork, empathy and active listening, through artistic activities and workshops.

To value cultural spaces as places of active citizenship, where young people feel welcomed, heard, and involved and where they can help shape new inclusive practices.

To co-create a toolkit, developed together by participants and partners, gathering good practices, strategies and reflections from the exchange, aiming to make cultural spaces more accessible, participatory and responsive to the needs of new generations.

To promote connections between European cultural organizations, enriching dialogue and promoting mutual learning among groups working in urban and rural contexts, contributing to the growth of their local communities.

Foto di Luigi De Frenza

Una nuova occasione per le comunità di scambiare nuove esperienze e stabilire connessioni generative, di scoprire cosa si può fare in un teatro insieme alle giovani generazioni e abbracciare autenticamente la diversità.

A new opportunity for communities to share experiences and build meaningful connections, to discover what can be done in a theatre together with young generations and to truly embrace diversity.

Foto di Luigi De Frenza

Le attività

10 giorni in cui i 24 partecipanti hanno alloggiato a Schio e condiviso laboratori, incontri, momenti conviviali.

Le ragazze e i ragazzi hanno incontrato alcune delle comunità che abitano il Teatro Civico (Dance Well e Campus Company) per sperimentare pratiche artistiche e di inclusione sociale.

Sono stati condotti dalla facilitatrice culturale Silvia Ferrari e dalle coreografe e insegnanti Dance Well Giovanna Garzotto e Vittoria Caneva in un percorso di condivisione, individuazione di diversità e fragilità ed elaborazione di strategie e azioni da realizzare.

Sono quindi state realizzate sessioni di facilitazione per far emergere esperienze personali, bisogni e desideri e laboratori di movimento attraverso i quali stimolare sensazioni, emozioni e riflessioni.

I partecipanti hanno anche avuto l’opportunità di assistere a due spettacoli al Teatro Civico (PLAN-BI della rassegna Teatro Scuola sulle tematiche ambientali e DELIVERY della rassegna Schio Tempo Presente che ha visto in scena performer con disabilità).

Hanno partecipato al laboratorio condotto dal regista e videomaker Matteo Maffesanti con la facilitazione di alcuni performer con disabilità del Collettivo Elevator Bunker.

The activities

For 10 days, the 24 participants stayed in Schio and took part in workshops, meetings and social moments together.

The young people met some of the communities that call Teatro Civico “home” (Dance Well and Campus Company) to explore artistic practices and social inclusion.

They were guided by cultural facilitator Silvia Ferrari and Dance Well choreographers and teachers Giovanna Garzotto and Vittoria Caneva on a journey of sharing, recognizing diversity and vulnerabilities and developing strategies and actions to carry out.

Facilitation sessions were held to bring out personal experiences, needs, and desires, along with movement workshops designed to stimulate sensations, emotions, and reflections.

Participants also had the chance to attend two shows at Teatro Civico: PLAN-BI focused on environmental themes and DELIVERY, featuring performers with disabilities.

They also joined a workshop led by director and videomaker Matteo Maffesanti, supported by performers with disabilities from the Elevator Bunker Collective.

Foto di Elis Seyto
Foto di Elis Seyto

Come è stato realizzato UN-DUST?

Con un forte e impegnativo lavoro di squadra che ha visto coinvolto tutto lo staff del Teatro Civico nella preparazione e nell’organizzazione del progetto, insieme allo staff di MAGNET e Glej.

Il progetto è stato possibile anche grazie al coinvolgimento di formatori, artisti e facilitatori dell’ambito delle arti performative e grazie al preziosissimo aiuto dei volontari del Servizio Civile e dei collaboratori. Inoltre, è stato fondamentale l’apporto dei volontari che si sono offerti di supportarci nell’accoglienza e nella preparazione dei pasti.

How was UN-DUST carried out?

Through strong and dedicated teamwork involving the entire staff of Teatro Civico, together with the teams of MAGNET and Glej, in preparing and organizing the project.

The project was also made possible thanks to the involvement of trainers, artists, and facilitators from the performing arts field, as well as the essential support of volunteers who helped with welcoming participants and the invaluable assistance of Civil Service volunteers and collaborators.

Foto di Luigi De Frenza

I risultati

Un’esperienza indimenticabile, incontri, sguardi, nuove visioni e prospettive. Abbiamo costruito relazioni di valore che arricchiscono il lavoro e la progettazione futura.

Lo sviluppo di competenze personali, sociali e interculturali nei partecipanti al progetto, con particolare attenzione alla consapevolezza critica, alla collaborazione tra pari, all’espressione creativa e alla cittadinanza attiva.

La realizzazione di un toolkit collettivo, frutto del processo di co-creazione, che raccoglie buone pratiche, riflessioni e strumenti per promuovere l’inclusione nei luoghi culturali, pensato per essere condiviso a livello europeo.

The results

An unforgettable experience filled with meetings, new perspectives and meaningful connections. We built relationships that can enrich our work and future projects.

The development of personal, social and intercultural skills among the participants, with a focus on critical awareness, peer collaboration, creative expression and active citizenship.

The creation of a collective toolkit, born from a co-creation process, gathering best practices, reflections and tools to promote inclusion in cultural spaces — designed to be shared across Europe.

Foto di Elis Seyto

Toolkit

Il toolkit è una mappa che raccoglie le riflessioni e le proposte elaborate durante questi 10 giorni di Scambio. Una raccolta di azioni per rendere più inclusivi e accoglienti gli spazi culturali. È suddiviso in 5 macroaree.

Accessibilità
  • Creare uno spazio accogliente per chi desidera fermarsi e rilassarsi, in cui trascorrere del tempo di decompressione prima o dopo lo spettacolo. Potrebbe anche essere utilizzato in modo libero e gratuito, senza l’obbligo che vi sia un evento per far abitare lo spazio anche in occasioni diverse;
  • segnalare che il luogo è accogliente per la comunità LGBTQIA+ proponendo degli adesivi all’ingresso che lo esplicitino;
  • comunicare le indicazioni per raggiungere il luogo e facilitare il trasporto per chi non ha un mezzo proprio con delle strategie di car sharing o altri trasporti.

Toolkit

The toolkit is a map that collects reflections and proposals developed during these 10 days of the exchange. It’s a collection of actions to make cultural spaces more inclusive and welcoming. It’s divided into 5 main areas.

Accessibility
  • Create a welcoming space where people can stop and relax, spending some quiet time before or after a show. This space could also be freely and openly used without needing an event, so the space can be lived in at other times too;
  • show that the place is welcoming to the LGBTQIA+ community by putting stickers at the entrance to make it clear;
  • provide information on how to reach the venue, helping those coming from far away and make transport easier for those without their own means by using car-sharing or other transport strategies.
Foto di Luigi De Frenza
Relazioni e accoglienza
  • Allestire uno spazio dedicato alla discussione, un luogo in cui chi vuole può accomodarsi e parlare con le persone e confrontarsi riguardo temi comuni o esperienza condivise;
  • abbigliamento informale dello staff per contribuire a creare un’atmosfera più leggera, trasmettendo libertà e apertura.
Programmazione e contenuti
  • Coinvolgere gli istituti scolastici attraverso delle programmazioni ad hoc con l’obiettivo di coinvolgere bambini e ragazzi in prima persona e creare una prima relazione con gli eventi culturali;
  • aprire la programmazione ad artisti e compagnie provenienti da culture diverse per abbattere barriere e scoprire nuove voci sul presente e sull’arte.
Relationships and welcoming
  • Set up a space for discussion, where anyone can sit down, talk and share experiences or common topics.;
  • staff wearing casual clothes to help create a relaxed atmosphere, showing freedom and openness.
Programming and content
  • Involve schools with special programs aimed at engaging children and young people directly, creating their first connection with cultural events;
  • open the program to artists and companies from different cultures to break down barriers and discover new voices about present and art.
Foto di Elis Seyto
Organizzazione e regole
  • Elaborare un diversity training per lo staff e i volontari coinvolti, un percorso in cui il personale sia formato sul tema della diversità e dell’inclusione così da essere in grado di accogliere al meglio le persone nello spazio culturale;
  • invitare compagnie e artisti ospitati a porre particolare attenzione ai principi di inclusione, tanto nell’organizzazione del lavoro quanto nelle relazioni professionali, per tutta la durata della loro permanenza.
Comunicazione
  • Utilizzare un linguaggio inclusivo nei diversi mezzi di comunicazione per trasmettere la sicurezza e l’accoglienza del luogo e comunicare che non sono tollerati atti discriminatori di nessun genere;
  • rispettare l’utilizzo dei pronomi scelti dalle persone per descriversi, inserendoli anche nei cartellini dello staff;
  • creare uno spazio virtuale anonimo in cui le persone posso condividere esperienze, opinioni e consigli sul tema dell’inclusione.
Organization and rules
  • Develop diversity training for staff and volunteers, a course where they learn about diversity and inclusion so they can welcome people positively into the cultural space;
  • invite hosted companies and artists to pay special attention to inclusion principles, both in work organization and professional relationships, throughout their stay.
Communication
  • Use inclusive language in all communication channels to express the safety and welcoming nature of the space, making clear that no form of discrimination is tolerated;
  • respect people’s chosen pronouns by including them on staff name tags;
  • create an anonymous virtual space where people can share experiences, opinions and advice about inclusion.
Foto di Luigi De Frenza

Il toolkit è un nuovo passo verso l’apertura, un’insieme di azioni concrete per accogliere le persone, creare ambienti democratici sicuri, credere nella cultura come pratica di cura verso il presente e il futuro della collettività.

The toolkit is a new step toward openness—a set of concrete actions to welcome people, create safe and democratic spaces and believe in culture as a practice of care for the present and future of the community.