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Dicembre 2019

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Teatro Civico LA LUNA NEL LETTO ASSOCIAZIONE CULTURALE WORLD DANCE MOVEMENT THE WOLF (cappuccetto rosso) Atmosfere dark raccontano la storia di Cappuccetto Rosso! con i danzatori della Compagnia EleinaD Claudia Cavalli, Erica Di Carlo, Francesco
Informazioni
Teatro Civico
LA LUNA NEL LETTO
ASSOCIAZIONE CULTURALE WORLD DANCE MOVEMENT
THE WOLF (cappuccetto rosso)
Atmosfere dark raccontano la storia di Cappuccetto Rosso!
con i danzatori della Compagnia EleinaD Claudia Cavalli, Erica Di Carlo, Francesco Lacatena, Marco Curci, Roberto Vitelli
drammaturgia, regia, scene e luci Michelangelo Campanale
coreografie Vito Cassano
assistente alla regia Annarita De Michele
costumi Maria Pascale
video Leandro Summo
in coproduzione con Teatri di Bari e Cooperativa Crest
con il sostegno di scuola di danza ARTINSCENA
premi: Festebà 2018, Eolo Award 2019, Infogiovani Young&kids FIT Festival Internazionale del Teatro e della Scena Contemporanea di Lugano
pubblico: dai 6 anni
Un lupo si prepara a cacciare. Qualsiasi animale del bosco può andar bene, ma la sua preda preferita è Cappuccetto Rosso. Come in un sogno ricorrente, cura ogni dettaglio della sua cattura: un sentiero di fiori meravigliosi è l’inganno perfetto. Questo però gli costerà la vita. Così è scritto, da sempre. In questo spettacolo, egli non è soltanto un lupo, ma IL LUPO, che non vince… ma non muore mai.
Una rilettura, quella del regista Michelangelo Campanale, fedele all’originale (eccetto che nel finale) ma arricchita di rimandi musicali, pittorici e cinematografici. I danzatori-acrobati affrontano la più popolare tra le fiabe attraverso il corpo, il linguaggio non parlato, ispirato all’immaginario dei cartoni animati di inizio ‘900; le luci, i costumi e le scene si compongono in una danza di simboli, citazioni pittoriche, che ridisegnano la fiaba con la semplicità di ciò che vive per sempre.
Platea e Palchi: € 6,00
Galleria: € 5,00
Orario
(Domenica) 17:00
ven06dic21:00OPERATIVI!Eccentrici Dadarò21:00 Teatro CivicoStagioni:Schio Teatro Popolare

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Teatro Civico ECCENTRICI DADARÒ OPERATIVI! con Andrea Ruberti, Dadde Visconti, Umberto Banti regia Mario Gumina scene Alessandro Aresu, Gianni Zoccarato costumi Mirella Salvischiani musiche Marco Pagani produzione Eccentrici Dadarò premi: Cantieri di Strada 2014, Sezione Di Piazza In Piazza
Informazioni
Teatro Civico
ECCENTRICI DADARÒ
OPERATIVI!
con Andrea Ruberti, Dadde Visconti, Umberto Banti
regia Mario Gumina
scene Alessandro Aresu, Gianni Zoccarato
costumi Mirella Salvischiani
musiche Marco Pagani
produzione Eccentrici Dadarò
premi: Cantieri di Strada 2014, Sezione Di Piazza In Piazza premio Giovanna Bolzan
Durata: 50 minuti senza intervallo
La compagnia Eccentrici Dadarò prosegue la nuova rassegna Schio Teatro Popolare con questo spettacolo per tutte le età che strizza l’occhio a diversi generi teatrali, inondando di risate e divertimento il palcoscenico del Teatro Civico con le tecniche della clownerie e della visual comedy.
Ci sono un tedesco, un americano e un italiano. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma questa è una storia vera. Tre clown-soldati, reduci di tutte le guerre della storia, arrivano per innalzare un monumento ai caduti di ogni guerra e ricordare quanta stupidità ci sia stata nella storia.
Ma quando sono proprio loro a cadere nel vizio che denunciano si confonde tutto e si finisce a ridere di questa assurda stupidità.
Una pièce che affronta il tema importante della guerra in modo leggero, con comicità, poesia. Operativi! è uno spettacolo per tutti, sia adulti che bambini, che si ritrovano insieme emozionandosi, divertendosi, ridendo, pensando e persino piangendo.
Tra gags classiche, divertenti e sorprendenti, fraintendimenti e tradimenti, si guarda l’ingenuità dei clown e la debolezza dell’uomo, per ridere di entrambi e per ripensarci tornando a casa, magari davanti alla tv e al solito TG.
Gli Eccentrici Dadarò nascono nel 1997 da un desiderio di in-stabilità. Stabilità nel tentativo di dare concretezza e continuità a un progetto; in-stabilità nella scelta di mantenere un’assoluta libertà di sperimentazione espressiva, realizzando progetti artistici per diverse tipologie di pubblico e proposti con linguaggi distinti quali clownerie, Commedia dell’Arte e arti circensi. Diversi i premi vinti nel corso degli anni e più di 200 spettacoli realizzati.
Platea e Palchi: € 12,00
Galleria: € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00
ven13dic21:00SKIANTOFilippo Timi21:00 Teatro AstraStagioni:Schio Grande Teatro

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Teatro Astra FILIPPO TIMI SKIANTO uno spettacolo di Filippo Timi con Filippo Timi e con Salvatore Langella luci Gigi Saccomandi costumi Fabio Zambernardi canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella produzione Teatro Franco Parenti durata: 1 ora e 15 minuti senza
Informazioni
Teatro Astra
FILIPPO TIMI
SKIANTO
uno spettacolo di Filippo Timi
con Filippo Timi
e con Salvatore Langella
luci Gigi Saccomandi
costumi Fabio Zambernardi
canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella
produzione Teatro Franco Parenti
durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo
L’anticonvenzionale, istrionico e intimo Filippo Timi per la prima volta a Schio con uno spettacolo di cui è anche autore e regista: una favola amara, un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore a una esilarante ironia-pop. Protagonisti sono le memorie e i sogni di un ragazzo disabile: Filo, vestito con un pigiamino di flanella e con i capelli a caschetto. Malinconicamente buffo e puro, con la parola si impadronisce della sua esistenza e la restituisce al pubblico dal rifugio della sua stanza. Una sarabanda di lampi immaginifici e sferzate emotive invade la scena mescolando nell’impasto dolce di una favola pop l’irrefrenabile ricerca di un’identità fuori dalla handicappitudine.
Oltre la retorica e gli eufemismi, Timi regala una riflessione autentica sul significato di disabilità. Skianto trascende il senso di falsa pietà e svela, fino in fondo, l’esistenza che si cela dietro a un corpo e una mente segnate da una natura matrigna.
«Skianto è la bocca murata. È il racconto di un ragazzo disabile che ha il cancello sbarrato. Io spalanco quella bocca in un urlo di Munch. Gli esseri umani sono disabili alla vita. E siamo tutti un po’ storti se ci confrontiamo alla grandezza della Natura. Esiste una disabilità non conclamata che è l’isolamento, l’incapacità di fare uscire le voci» (Filippo Timi).
Filippo Timi è un attore, regista e scrittore pluripremiato. Premio UBU 2004 come miglior attore di teatro under 30, è stato sulla scena Orfeo, Danton, Perceval, Satana e ha collaborato con Cesare Ronconi e Pippo Delbono. Al cinema è stato diretto da diversi registi tra cui Gabriele Salvatores, Ferzan Özpetek e Michele Placido. Le sue ultime apparizioni teatrali lo vedono nella triplice veste di attore, regista e autore. Tra queste Il popolo non ha il pane, diamogli le brioche (2009), Favola, c’era una bambina e dico c’era perché ora non c’è più (2011) e Amleto (2012).
Platea 1° settore: € 25,00 | € 23,00
Platea 2° settore: € 22,00 | € 20,00
Galleria: € 15,00 | € 14,00
Orario
(Venerdì) 21:00
dom29dic17:00CONCERTO DI CAPODANNO(prima recita)17:00 Teatro CivicoStagioni:Schio Musica

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Teatro Civico LABIRINTI ARMONICI ORCHESTRA Vita d’artista soprano Giulia Bolcato tenore Alex Magri direttore Giovanni Costantini durata: 1 ora e 20 minuti senza intervallo Tradizione viennese e grande repertorio operistico italiano: gli applausi al Teatro Civico a
Informazioni
Teatro Civico
LABIRINTI ARMONICI ORCHESTRA
Vita d’artista
soprano Giulia Bolcato
tenore Alex Magri
direttore Giovanni Costantini
durata: 1 ora e 20 minuti senza intervallo
Tradizione viennese e grande repertorio operistico italiano: gli applausi al Teatro Civico a fine 2018 confermano la vincente formula del concerto di Capodanno con cui si propone l’Orchestra Labirinti Armonici per la direzione artistica e musicale del maestro Giovanni Costantini. Per il passaggio dal 2019 al 2020 in programma una Ouverture rossiniana quale leggera apertura di sipario, arie e duetti dalla celebre opera L’elisir d’amore di Donizetti, i ritmi di valzer e polke di Johann Strauss figlio, i fuochi d’artificio di un’aria di Arditi e la leggerezza di un brano dal mondo dell’operetta di Franz Lehar; gran finale col più celebre valzer Sul bel Danubio blu e bis a seguire. Prima del finale la Marcia ungherese di Berlioz, trascinante brano trionfale tratto dall’opera La dannazione di Faust.
In palcoscenico, un’orchestra che si è già fatta apprezzare col concerto di fine anno 2018, e che si propone con un organico di 32 elementi: 16 archi, 13 fiati, due percussionisti a dare ritmo e l’arpa col suo colore. A questa nutrita compagine si aggiungono due cantanti solisti, soprano e tenore. Il maestro Giovanni Costantini è il giovane brillante direttore che condurrà orchestra e cantanti nel vario programma. Al suo fianco la voce del soprano Giulia Bolcato, astro nascente del firmamento lirico internazionale, e del tenore Alex Magri, solista di lungo corso e prima voce nel Coro della Fondazione Arena di Verona.
Per festeggiare insieme la fine dell’anno la Fondazione Teatro Civico e il gruppo di nove aziende del territorio Imprese e Cultura, accomunate da una spiccata sensibilità verso l’arte e la cultura, organizzano la seconda edizione del Concerto di Capodanno. Una serata speciale, in doppia replica, per celebrare le feste e il Capodanno! Seguirà un brindisi di buon anno.
Platea e Palchi: € 19,00
Galleria: € 15,00
Orario
(Domenica) 17:00
dom29dic21:00CONCERTO DI CAPODANNO(seconda recita)21:00 Teatro CivicoStagioni:Schio Musica

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Teatro Civico LABIRINTI ARMONICI ORCHESTRA Vita d’artista soprano Giulia Bolcato tenore Alex Magri direttore Giovanni Costantini durata: 1 ora e 20 minuti senza intervallo Tradizione viennese e grande repertorio operistico italiano: gli applausi al Teatro Civico a
Informazioni
Teatro Civico
LABIRINTI ARMONICI ORCHESTRA
Vita d’artista
soprano Giulia Bolcato
tenore Alex Magri
direttore Giovanni Costantini
durata: 1 ora e 20 minuti senza intervallo
Tradizione viennese e grande repertorio operistico italiano: gli applausi al Teatro Civico a fine 2018 confermano la vincente formula del concerto di Capodanno con cui si propone l’Orchestra Labirinti Armonici per la direzione artistica e musicale del maestro Giovanni Costantini. Per il passaggio dal 2019 al 2020 in programma una Ouverture rossiniana quale leggera apertura di sipario, arie e duetti dalla celebre opera L’elisir d’amore di Donizetti, i ritmi di valzer e polke di Johann Strauss figlio, i fuochi d’artificio di un’aria di Arditi e la leggerezza di un brano dal mondo dell’operetta di Franz Lehar; gran finale col più celebre valzer Sul bel Danubio blu e bis a seguire. Prima del finale la Marcia ungherese di Berlioz, trascinante brano trionfale tratto dall’opera La dannazione di Faust.
In palcoscenico, un’orchestra che si è già fatta apprezzare col concerto di fine anno 2018, e che si propone con un organico di 32 elementi: 16 archi, 13 fiati, due percussionisti a dare ritmo e l’arpa col suo colore. A questa nutrita compagine si aggiungono due cantanti solisti, soprano e tenore. Il maestro Giovanni Costantini è il giovane brillante direttore che condurrà orchestra e cantanti nel vario programma. Al suo fianco la voce del soprano Giulia Bolcato, astro nascente del firmamento lirico internazionale e del tenore Alex Magri, solista di lungo corso e prima voce nel Coro della Fondazione Arena di Verona.
Per festeggiare insieme la fine dell’anno la Fondazione Teatro Civico e il gruppo di nove aziende del territorio Imprese e Cultura, accomunate da una spiccata sensibilità verso l’arte e la cultura, organizzano la seconda edizione del Concerto di Capodanno. Una serata speciale, in doppia replica, per celebrare le feste e il Capodanno! Seguirà un brindisi di buon anno.
Platea e Palchi: € 19,00
Galleria: € 15,00
Orario
(Domenica) 21:00
Gennaio 2020

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Teatro Civico COMPAGNIA BERARDI CASOLARI AMLETO TAKE AWAY di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone luci Luca Diani produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo con il sostegno di
Informazioni
Teatro Civico
COMPAGNIA BERARDI CASOLARI
AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone
luci Luca Diani
produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli
si ringraziano César Brie, Eugenio Vaccaro, Il Teatro del segno di Cagliari, Sementerie artistiche di Crevalcore (BO)
premi: Miglior Attore o Performer UBU 2018
durata: 1 ora e 10 minuti senza intervallo
Al Teatro Civico la pluripremiata compagnia Berardi Casolari, tra i protagonisti della scena contemporanea italiana, dipinge un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo. Protagonista della scena è Gianfranco Berardi, attore non vedente che propone un’attenta analisi dei tempi odierni attraverso una comicità autoironica, con un ritmo serrato e incisivo. Punto di partenza sono le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva».
Uno spietato percorso in cui si inserisce l’Amleto di Shakespeare come personificazione del dubbio e dell’insicurezza. Un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che decide di tuffarsi nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia della realtà. Il dilemma shakespeariano si attualizza, toccando temi che caratterizzano la contemporaneità: accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino la realtà in cui si vive o affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti?
«To be or fb, this is the question».
La Compagnia Berardi Casolari nasce nel 2008 dall’incontro dell’attore pugliese non vedente Gianfranco Berardi con l’attrice emiliana Gabriella Casolari. La poetica espressa appartiene a quell’ambito generalmente riconosciuto come teatro contemporaneo e in particolar modo affonda le sue radici nella nuova drammaturgia. La compagnia, infatti, fino a oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea e annovera al suo attivo già due pubblicazioni di opere.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Giovedì) 21:00

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Teatro Civico COMPAGNIA BERARDI CASOLARI AMLETO TAKE AWAY di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone luci Luca Diani produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo con il sostegno di
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Teatro Civico
COMPAGNIA BERARDI CASOLARI
AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari
musiche di Davide Berardi e Bruno Galeone
luci Luca Diani
produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli
si ringraziano César Brie, Eugenio Vaccaro, Il Teatro del segno di Cagliari, Sementerie artistiche di Crevalcore (BO)
premi: Miglior Attore o Performer UBU 2018
durata: 1 ora e 10 minuti senza intervallo
Al Teatro Civico la pluripremiata compagnia Berardi Casolari, tra i protagonisti della scena contemporanea italiana, dipinge un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo. Protagonista della scena è Gianfranco Berardi, attore non vedente che propone un’attenta analisi dei tempi odierni attraverso una comicità autoironica, con un ritmo serrato e incisivo. Punto di partenza sono le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva».
Uno spietato percorso in cui si inserisce l’Amleto di Shakespeare come personificazione del dubbio e dell’insicurezza. Un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che decide di tuffarsi nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia della realtà. Il dilemma shakespeariano si attualizza, toccando temi che caratterizzano la contemporaneità: accettarsi per quello che si è, isolandosi da community virtuali per guardare da vicino la realtà in cui si vive o affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridenti?
«To be or fb, this is the question».
La Compagnia Berardi Casolari nasce nel 2008 dall’incontro dell’attore pugliese non vedente Gianfranco Berardi con l’attrice emiliana Gabriella Casolari. La poetica espressa appartiene a quell’ambito generalmente riconosciuto come teatro contemporaneo e in particolar modo affonda le sue radici nella nuova drammaturgia. La compagnia, infatti, fino a oggi ha sempre messo in scena opere originali di drammaturgia contemporanea e annovera al suo attivo già due pubblicazioni di opere.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00

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Teatro Civico STIVALACCIO TEATRO RAPERONZOLO Una storia per diventare grandi che mescola la fiaba e la vita! testo e regia Michele Mori con Sara Allevi e Giulio Canestrelli tutoraggio realizzazione maschere e pupazzi Ilaria Comisso maschere e
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Teatro Civico
STIVALACCIO TEATRO
RAPERONZOLO
Una storia per diventare grandi che mescola la fiaba e la vita!
testo e regia Michele Mori
con Sara Allevi e Giulio Canestrelli
tutoraggio realizzazione maschere e pupazzi Ilaria Comisso
maschere e pupazzi StivaLAB. Sara Allevi, Giulio Canestrelli
movimenti coreografici Valentina Dal Mas
costumi Antonia Munaretti
scenografia Alberto Nonnato
disegno luci Matteo Pozzobon
produzione Stivalaccio Teatro
con il sostegno di Fondazione Teatro Civico di Schio
pubblico: dai 5 anni
Questa è la storia di una mamma e della sua bambina. Una storia che parla di amore e di crescita, ma anche di separazione. Liberamente ispirata alla favola dei fratelli Grimm ne mantiene temi e comportamenti che ci ricordano il nostro quotidiano.
La piccola Raperonzolo è frutto dell’amore di due genitori che la crescono come una principessa, ricoprendola d’affetto e regali, dolcezza e attenzioni… sempre più soffocanti. Arriverà un giorno in cui Raperonzolo non vorrà più essere trattata da bambina e sentirà la voglia di scoprire il mondo e di seguire le proprie passioni, scontrandosi con quella che ai suoi occhi diverrà una strega cattiva.
Il teatro di figura e le partiture fisiche saranno la chiave, insieme al linguaggio comico proprio di Stivalaccio Teatro, per catturare piccoli e grandi spettatori.
Platea e Palchi: € 6,00
Galleria: € 5,00
Orario
(Domenica) 17:00
ven31gen21:00BACH IS IN THE AIRDanilo Rea - Ramin Bahrami21:00 Teatro AstraStagioni:Schio Musica

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Teatro Astra DANILO REA RAMIN BAHRAMI BACH IS IN THE AIR durata: 1 ora e 10 minuti con intervallo Il concerto nasce da un piccolo miracolo, ed è Danilo Rea, grande pianista improvvisatore jazz con
Informazioni
Teatro Astra
DANILO REA
RAMIN BAHRAMI
BACH IS IN THE AIR
durata: 1 ora e 10 minuti con intervallo
Il concerto nasce da un piccolo miracolo, ed è Danilo Rea, grande pianista improvvisatore jazz con alle spalle un passato di studi classici, che intuisce ancor prima che questo miracolo accada la genialità di poterlo realizzare. Ma la cosa più incredibile è che per la prima volta nella storia della musica, attraverso l’improvvisazione, Danilo rivoluziona e crea un intreccio insolubile con le versioni originali di Bach-Bahrami: il messaggio universale di Bach in linguaggio jazzistico. Un progetto che rappresenta un unicum, verrebbe da dire inimitabile.
Bach è in fondo già tutto lì, in quell’aria delle Variazioni Goldberg che apre e chiude il più bel ciclo di variazioni per tastiera mai scritto, gemma fra le gemme del compositore da cui tutto sembra nascere. Una rivisitazione che non intende certo tradirne il messaggio ma coglierne lo spirito contemporaneo per dare ulteriore diffusione a questo gigante che a tre secoli di distanza mantiene tutta la sua attualità. Lo stile unico e inconfondibile di Danilo Rea, intreccio di melodia e improvvisazione, incontra la ricerca interpretativa di Ramin Bahrami rivolta alla monumentale produzione tastieristica di Bach, che affronta con il rispetto e la sensibilità cosmopolita della quale è intrisa la sua cultura e la sua formazione.
Ramin Bahrami: nato a Teheran, si diploma con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda. È considerato uno dei più interessanti interpreti di Bach al pianoforte. Dopo l’esecuzione dei Concerti di Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly, la critica tedesca lo considererà: «un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale».
Platea 1° settore: intero € 25,00 | ridotto € 23,00
Platea 2° settore: intero € 22,00 | ridotto € 20,00
Galleria: intero € 15,00 | ridotto € 14,00
Orario
(Venerdì) 21:00
Febbraio 2020
dom02feb17:00CATTiViNiKosmocomico Teatro17:00 Teatro CivicoStagioni:Vieni a Teatro con Mamma e Papà

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Teatro Civico KOSMOCOMICO TEATRO CATTiViNi Un cabaret-concerto per Bimbi Monelli! musiche, canzoni, testo e regia Valentino Dragano dipinti Silvia Vailati pubblico: 5-8 anni CATTiViNi vuole essere un omaggio in forma di concerto, a quella vitale pulsione infantile
Informazioni
Teatro Civico
KOSMOCOMICO TEATRO
CATTiViNi
Un cabaret-concerto per Bimbi Monelli!
musiche, canzoni, testo e regia Valentino Dragano
dipinti Silvia Vailati
pubblico: 5-8 anni
CATTiViNi vuole essere un omaggio in forma di concerto, a quella vitale pulsione infantile che tutti conosciamo: la monelleria, il sovvertimento delle regole, la naturale inclinazione a sbagliare per imparare. Le canzoni rispecchiano lo sguardo dei bambini sul mondo, sugli argomenti urgenti per un animo piccino e su quelli più frivoli ed evanescenti, ma non per questo meno importanti. Tutto questo per svelare le emozioni, sia quelle forti che un po’ spaventano, sia quelle che ci fanno divertire. Canzoni piene di humor, di non-sense, di geniali trovate, proprio come i bambini sanno fare! Anche gli adulti riconosceranno sé stessi, le proprie comiche nevrosi, i propri tic e rideranno anche loro. Anzi, rideremo tutti insieme. E canteremo. E se proprio ci verrà voglia, balleremo fino all’ultimo giro di musica. Per ricordarci che siamo qui per celebrare la vita giocando, e non c’è regola che tenga.
Platea e Palchi: € 6,00
Galleria: € 5,00
Orario
(Domenica) 17:00

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Teatro Astra PAOLO ROSSI IL RE ANARCHICO E I FUORILEGGE DI VERSAILLES regia Paolo Rossi con Paolo Rossi, Renato Avallone, Marianna Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei e con Francesca Astrei, Caterina Gabanella musiche eseguite dal vivo
Informazioni
Teatro Astra
PAOLO ROSSI
IL RE ANARCHICO E I FUORILEGGE DI VERSAILLES
regia Paolo Rossi
con Paolo Rossi, Renato Avallone, Marianna Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei
e con Francesca Astrei, Caterina Gabanella
musiche eseguite dal vivo Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari
luci Elena Vastano
fonica Carlo Ferrara
collaborazione all’allestimento Lucia Rho
produzione TieffeTeatro Milano
durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo
Torna a Schio dopo 7 anni Paolo Rossi, il più imprevedibile e incisivo degli attori comici italiani, con uno spettacolo onirico, metafisico, quasi surreale in cui si ritrova il suo classico stile irreverente e mai banale. Qui presente nella veste di autore, regista e interprete, prosegue con la quarta e ultima tappa del lungo viaggio attorno alla poetica di Molière.
I protagonisti sono gli attori di una compagnia teatrale italiana che deve raggiungere Versailles, luogo simbolico e terra di fuorilegge, con l’intento di portare in scena una commedia di Molière. Lo spettacolo si configura come il racconto di un sogno, attraverso cui la compagnia arriva finalmente a destinazione, un varietà onirico che spazia dalla prosa alla musica con un’improvvisazione rigorosa che rende la pièce nuova ogni sera. La musica è una contaminazione tra canzoni e danze popolari italiane.
Una storia fuori dal tempo, che parla di oggi, ma senza cronaca, un teatro che immagina il passato per ricordarsi il futuro. Si incrociano così le visioni del tempo presente con la storia del conflitto tra il potere e i fuorilegge, coloro che vivono ai margini della strada e non hanno voce, in bilico tra la scena e la vita, tra il teatro e il potere. Uno spettacolo di sogno, speranza, parola, musica e… risate.
Paolo Rossi: attore, cantautore e comico italiano, nato a Monfalcone e milanese d’adozione. Maestro dell’Improvvisazione, sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona. Il suo stile è caratterizzato dall’immergersi appieno nelle tematiche dell’attualità e dalla rappresentazione dei classici: da Shakespeare a Molière a Bertolt Brecht, all’amatissima commedia dell’Arte. Le sue armi sono quelle concesse ai comici: l’oltraggio e lo sberleffo, la sorpresa, la provocazione verbale, le invenzioni poetiche e una esuberanza fisica che simboleggia la diffidenza di fronte allo stato delle cose.
Platea 1° settore: intero € 25,00 | ridotto € 23,00
Platea 2° settore: intero € 22,00 | ridotto € 20,00
Galleria: intero € 15,00 | ridotto € 14,00
Orario
(Giovedì) 21:00

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Teatro Astra MARCO PAOLINI NEL TEMPO DEGLI DEI Il calzolaio di Ulisse di Marco Paolini e Francesco Niccolini regia Gabriele Vacis con Marco Paolini e con Saba Anglana, Elisabetta Bosio, Vittorio Cerroni, Lorenzo Monguzzi, Elia Tapognani musiche originali
Informazioni
Teatro Astra
MARCO PAOLINI
NEL TEMPO DEGLI DEI
Il calzolaio di Ulisse
di Marco Paolini e Francesco Niccolini
regia Gabriele Vacis
con Marco Paolini
e con Saba Anglana, Elisabetta Bosio, Vittorio Cerroni, Lorenzo Monguzzi, Elia Tapognani
musiche originali Lorenzo Monguzzi
con il contributo di Saba Anglana e Fabio Barovero
scenofonia, luminismi, stile Roberto Tarasco
aiuto regia Silvia Busato
luci Michele Mescalchin
fonica Piero Chinello
assistenza tecnica Pierpaolo Pilla
direzione tecnica Marco Busetto
prodotto da Michela Signori
co-produzione Jolefilm e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
con la collaborazione di Estate Teatrale Veronese e Teatro Stabile Bolzano
durata: 2 ore senza intervallo
Nel corso della sua storia la città di Schio ha instaurato solide relazioni e intrapreso percorsi comuni con diversi artisti, tra questi Marco Paolini. Accompagnato da un cast formidabile, in questo spettacolo è Ulisse, ex guerriero ed eroe sotto le mentite spoglie di calzolaio viandante. Da dieci anni cammina verso non si sa dove con un remo in spalla, secondo la profezia che il fantasma di Tiresia, l’indovino cieco, gli fa nel suo viaggio nell’aldilà, narrato nel X canto dell’Odissea. Dopo essersi macchiato del sangue di un’ecatombe si autoinfligge la più dura delle punizioni: un nuovo esilio col figlio Telemaco sempre al suo fianco. Questo Ulisse pellegrino e invecchiato non ama svelare la propria identità e tesse parole simili al vero. Si nasconde, racconta balle, si inventa storie alle quali non solo finisce col credere, ma che diventano realtà e addirittura mito.
«Con quanti, ma soprattutto con quali dèi ha a che fare un uomo oggi? Non penso ovviamente alle solide convinzioni di un credente, ma al ragionevole dubbio di chi guardando al tempo in cui vive, pensa con stupore e disincanto alle possibilità di accelerazione proposte alla razza umana. […] Ulisse per me è qualcuno che di dèi se ne intende e davanti alle sirene dell’immortalità sa trovare le ragioni per resistere» (Marco Paolini).
Marco Paolini, attore, autore e regista, ha fatto parte di vari gruppi teatrali tra i quali il Teatro Settimo di Torino. Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont con il quale vince nel 1995 il Premio Speciale Ubu e nel 1996 il Premio Idi per la migliore novità italiana, si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile e per la capacità di raccontare il cambiamento della società anche attraverso i dialetti e la poesia. Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, traccia i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi, alla storia e al suo evolversi.
Platea: intero € 30,00 | ridotto € 27,00
Galleria: intero € 18,00 | ridotto € 16,00
Orario
(Venerdì) 21:00

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Teatro Astra MARCO PAOLINI NEL TEMPO DEGLI DEI Il calzolaio di Ulisse di Marco Paolini e Francesco Niccolini regia Gabriele Vacis con Marco Paolini e con Saba Anglana, Elisabetta Bosio, Vittorio Cerroni, Lorenzo Monguzzi, Elia Tapognani musiche originali
Informazioni
Teatro Astra
MARCO PAOLINI
NEL TEMPO DEGLI DEI
Il calzolaio di Ulisse
di Marco Paolini e Francesco Niccolini
regia Gabriele Vacis
con Marco Paolini
e con Saba Anglana, Elisabetta Bosio, Vittorio Cerroni, Lorenzo Monguzzi, Elia Tapognani
musiche originali Lorenzo Monguzzi
con il contributo di Saba Anglana e Fabio Barovero
scenofonia, luminismi, stile Roberto Tarasco
aiuto regia Silvia Busato
luci Michele Mescalchin
fonica Piero Chinello
assistenza tecnica Pierpaolo Pilla
direzione tecnica Marco Busetto
prodotto da Michela Signori
co-produzione Jolefilm e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
con la collaborazione di Estate Teatrale Veronese e Teatro Stabile Bolzano
durata: 2 ore senza intervallo
Nel corso della sua storia la città di Schio ha instaurato solide relazioni e intrapreso percorsi comuni con diversi artisti, tra questi Marco Paolini. Accompagnato da un cast formidabile, in questo spettacolo è Ulisse, ex guerriero ed eroe sotto le mentite spoglie di calzolaio viandante. Da dieci anni cammina verso non si sa dove con un remo in spalla, secondo la profezia che il fantasma di Tiresia, l’indovino cieco, gli fa nel suo viaggio nell’aldilà, narrato nel X canto dell’Odissea. Dopo essersi macchiato del sangue di un’ecatombe si autoinfligge la più dura delle punizioni: un nuovo esilio col figlio Telemaco sempre al suo fianco. Questo Ulisse pellegrino e invecchiato non ama svelare la propria identità e tesse parole simili al vero. Si nasconde, racconta balle, si inventa storie alle quali non solo finisce col credere, ma che diventano realtà e addirittura mito.
«Con quanti, ma soprattutto con quali dèi ha a che fare un uomo oggi? Non penso ovviamente alle solide convinzioni di un credente, ma al ragionevole dubbio di chi guardando al tempo in cui vive, pensa con stupore e disincanto alle possibilità di accelerazione proposte alla razza umana. […] Ulisse per me è qualcuno che di dèi se ne intende e davanti alle sirene dell’immortalità sa trovare le ragioni per resistere» (Marco Paolini).
Marco Paolini, attore, autore e regista, ha fatto parte di vari gruppi teatrali tra i quali il Teatro Settimo di Torino. Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont con il quale vince nel 1995 il Premio Speciale Ubu e nel 1996 il Premio Idi per la migliore novità italiana, si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile e per la capacità di raccontare il cambiamento della società anche attraverso i dialetti e la poesia. Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, traccia i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi, alla storia e al suo evolversi.
Platea: intero € 30,00 | ridotto € 27,00
Galleria: intero € 18,00 | ridotto € 16,00
Orario
(Sabato) 21:00

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Teatro Civico BINARIO 7 IL TERZO SEGRETO DI SATIRA SOGNANDO LA KAMCHATKA drammaturgia e regia Corrado Accordino con Corrado Accordino, Massimiliano Loizzi, Marco Ripoldi assistente alla regia Valentina Paiano scene e costumi Maria Chiara Vitali produzione Compagnia Teatro
Informazioni
Teatro Civico
BINARIO 7
IL TERZO SEGRETO DI SATIRA
SOGNANDO LA KAMCHATKA
drammaturgia e regia Corrado Accordino
con Corrado Accordino, Massimiliano Loizzi, Marco Ripoldi
assistente alla regia Valentina Paiano
scene e costumi Maria Chiara Vitali
produzione Compagnia Teatro Binario 7
durata: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
Il Terzo Segreto di Satira, fenomeno del web dal 2011, incontra Corrado Accordino con uno spettacolo ironico e politicamente scorretto che racconta di vendette, amori, segreti, pensieri inconfessabili e parole da tacere.
Una storia che parla di amicizia. Non l’amicizia adolescenziale, tutta viscere e istinto e grandi promesse d’affetto, ma l’amicizia matura, quella per cui bisogna sopportare e comprendere. L’amico è un’àncora, una voce gentile, una spalla sicura, un consiglio premuroso. Ma non solo. È anche qualcuno che ci conosce bene, profondamente, e quando vuole ferire, sa dove e come colpire.
Una serata fra amici e una partita a Risiko giocata su due piani: il primo visibile, con dadi, carrarmati e territori da conquistare, l’altro sotterraneo, fra segreti inconfessabili, critiche reciproche e accuse personali. Tutti contro tutti, un gioco al massacro à la Carnage che tra momenti esilaranti e spunti di riflessione conduce al finale più inaspettato. Qualcosa da bere, un po’ di leggerezza e la partita a Risiko diventa il pretesto per dedicarsi un po’ di tempo, ma stavolta nell’aria c’è qualcosa di diverso. Forse è il terribile odore di incenso al sambuco, o di tartine al tonno, ma tra passato e ricordi, piccole invidie e frasi a metà, i tre amici arrivano alla resa dei conti.
Il Terzo segreto di satira, collettivo satirico formato da cinque videomaker italiani, dà il via alla propria attività sul web nel 2011 con il seguitissimo canale YouTube. Collabora con diversi programmi televisivi tra cui Ballarò, Report e Piazzapulita, concentrando sempre il proprio lavoro sulla satira politica. Nel 2018 approda sul grande schermo il lungometraggio Si muore tutti democristiani, prodotto da Ibc con Raimovie.
Platea e Palchi: intero € 12,00
Galleria: intero € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00
gio27feb21:00LIBRI DA ARDERETeatro dell’Elfo21:00 Teatro AstraStagioni:Schio Grande Teatro

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Teatro Astra TEATRO DELL’ELFO LIBRI DA ARDERE di Amélie Nothomb © Editions Albin Michel traduzione Alessandro Grilli regia Cristina Crippa con Elio De Capitani, Angelo Di Genio, Carolina Cametti luci Nando Frigerio coproduzione Teatro dell’Elfo, La Corte Ospitale durata:
Informazioni
Teatro Astra
TEATRO DELL’ELFO
LIBRI DA ARDERE
di Amélie Nothomb © Editions Albin Michel
traduzione Alessandro Grilli
regia Cristina Crippa
con Elio De Capitani, Angelo Di Genio, Carolina Cametti
luci Nando Frigerio
coproduzione Teatro dell’Elfo, La Corte Ospitale
durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo
Dopo il grande successo di The History Boys, il Teatro dell’Elfo ritorna a Schio con un testo dell’ironica e sulfurea Amélie Nothomb.
Una città in un gelido inverno di guerra è stretta nella morsa di un assedio. Un illustre professore di letteratura ospita il suo assistente Daniel e una giovane allieva. La situazione d’emergenza altera brutalmente questo microcosmo: i normali punti di riferimento su cui si basava l’esistenza precedente crollano, travolti dal puro desiderio di sopravvivenza, che inverte e modifica ogni rapporto e stravolge il senso intimo di ogni gesto. Il freddo domina la scena, con la sua capacità di paralizzare, di annullare ogni desiderio che non sia legato ad un pur minimo innalzamento della propria temperatura corporea. È Marina, fragile sotto l’apparente spregiudicatezza, a proporre l’utilizzo della biblioteca come combustibile. All’inizio si tratta quasi di un gioco, un complicato distinguo tra buona e cattiva letteratura, ma alla fine, giunti all’ultimo romanzo, non sono più le qualità letterarie ad avere importanza. Il libro rivela tutta la sua valenza simbolica, rappresentando ciò che più identifichiamo con l’umano: il linguaggio, la comunicazione, la capacità di raccontare e ricordare, la voglia di sognare e immaginare insieme ad altri esseri umani. Dopo l’ultima fiammata non resta che la grande piazza coperta di neve e bersagliata dalle bombe per aspettare la morte.
Teatro dell’Elfo: fondato a Milano negli anni Settanta da un gruppo di attori, tra i quali Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, registi della maggior parte delle produzioni. Agli esordi mettono in scena i loro spettacoli nei circoli, nelle piazze, nei capannoni e nei centri sociali, proponendosi come uno dei collettivi di più avanzata ricerca sul piano dei temi e dei testi affrontati. Tra i titoli più noti: Angels in America, Racconto d’inverno, The History Boys, Frost/Nixon, Morte di un commesso viaggiatore…
Platea 1° settore: intero € 25,00 | ridotto € 23,0
Platea 2° settore: intero € 22,00 | ridotto € 20,00
Galleria: intero € 15,00 | ridotto € 14,00
Orario
(Giovedì) 21:00
Marzo 2020

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Teatro Civico TEATRO DELLE ALBE|RAVENNA TEATRO ACCADEMIA PERDUTA|ROMAGNA TEATRI KER THÉÂTRE MANDIAYE N’DIAYE THIORO. Un Cappuccetto Rosso senegalese Ritmi pulsanti e narrazioni suggestive da una terra lontana! ideazione Alessandro Argnani, Simone Marzocchi e Laura Redaelli con Fallou
Informazioni
Teatro Civico
TEATRO DELLE ALBE|RAVENNA TEATRO
ACCADEMIA PERDUTA|ROMAGNA TEATRI
KER THÉÂTRE MANDIAYE N’DIAYE
THIORO. Un Cappuccetto Rosso senegalese
Ritmi pulsanti e narrazioni suggestive da una terra lontana!
ideazione Alessandro Argnani, Simone Marzocchi e Laura Redaelli
con Fallou Diop, Adama Gueye, Simone Marzocchi
organizzazione Moussa Ndiaye
regia Alessandro Argnani
pubblico: 3-8 anni
Spettacolo a numero chiuso per 100 spettatori.
Thioro è un racconto che si ascolta stando seduti in cerchio sul palcoscenico del Teatro Civico. Evoca la popolare storia della bambina che, mentre attraversa il bosco per arrivare dalla nonna, viene ingannata da un temibile lupo. In scena Adama Gueye, Fallou Diop, attori e musicisti senegalesi, e Simone Marzocchi, compositore e trombettista romagnolo. Grazie a un ritmo pulsante e all’intreccio di diverse lingue e strumenti, i bambini attraverseranno non il bosco ma la Savana per incontrare non il lupo ma Buky la iena, in un viaggio immaginifico e bruciante attraverso l’Africa.
Un lavoro che fa incontrare la fiaba europea con la tradizione africana partendo dalla suggestione di come l’origine esatta di Cappuccetto Rosso continui a essere sconosciuta. Narrazioni ispirate allo stesso tema si trovano non solo nel folklore europeo, ma anche nella tradizione orientale e africana.
Orario
(Domenica) 15:00

Informazioni
Teatro Civico TEATRO DELLE ALBE|RAVENNA TEATRO ACCADEMIA PERDUTA|ROMAGNA TEATRI KER THÉÂTRE MANDIAYE N’DIAYE THIORO. Un Cappuccetto Rosso senegalese Ritmi pulsanti e narrazioni suggestive da una terra lontana! ideazione Alessandro Argnani, Simone Marzocchi e Laura Redaelli con Fallou
Informazioni
Teatro Civico
TEATRO DELLE ALBE|RAVENNA TEATRO
ACCADEMIA PERDUTA|ROMAGNA TEATRI
KER THÉÂTRE MANDIAYE N’DIAYE
THIORO. Un Cappuccetto Rosso senegalese
Ritmi pulsanti e narrazioni suggestive da una terra lontana!
ideazione Alessandro Argnani, Simone Marzocchi e Laura Redaelli
con Fallou Diop, Adama Gueye, Simone Marzocchi
organizzazione Moussa Ndiaye
regia Alessandro Argnani
pubblico: 3-8 anni
Spettacolo a numero chiuso per 100 spettatori.
Thioro è un racconto che si ascolta stando seduti in cerchio sul palcoscenico del Teatro Civico. Evoca la popolare storia della bambina che, mentre attraversa il bosco per arrivare dalla nonna, viene ingannata da un temibile lupo. In scena Adama Gueye, Fallou Diop, attori e musicisti senegalesi, e Simone Marzocchi, compositore e trombettista romagnolo. Grazie a un ritmo pulsante e all’intreccio di diverse lingue e strumenti, i bambini attraverseranno non il bosco ma la Savana per incontrare non il lupo ma Buky la iena, in un viaggio immaginifico e bruciante attraverso l’Africa.
Un lavoro che fa incontrare la fiaba europea con la tradizione africana partendo dalla suggestione di come l’origine esatta di Cappuccetto Rosso continui a essere sconosciuta. Narrazioni ispirate allo stesso tema si trovano non solo nel folklore europeo, ma anche nella tradizione orientale e africana.
Posto unico: € 6,00
Orario
(Domenica) 17:00

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Teatro Civico ILARIA FANTIN FABER ANTIQUA NUVOLE BAROCCHE Omaggio a Fabrizio De André voce e chitarra acustica Vittorio Ghirardello arciliuto Ilaria Fantin violoncello Massimiliano Varusio fagotto, fisarmonica Andrea Bressan durata: 1 ora e 10 minuti senza intervallo Il terzo appuntamento
Informazioni
Teatro Civico
ILARIA FANTIN
FABER ANTIQUA
NUVOLE BAROCCHE
Omaggio a Fabrizio De André
voce e chitarra acustica Vittorio Ghirardello
arciliuto Ilaria Fantin
violoncello Massimiliano Varusio
fagotto, fisarmonica Andrea Bressan
durata: 1 ora e 10 minuti senza intervallo
Il terzo appuntamento della rassegna Schio Musica ospita al Teatro Civico un concerto che racconta l’arte di Faber attraverso antiche sonorità. De André negli anni ha creato e composto seguendo un altalenante passaggio tra suggestioni e atmosfere antiche e moderne. Amante della musica medievale, rinascimentale, barocca e classica, il cantautore ha inserito citazioni all’antico in molte sue canzoni, da Fila la lana a S’i’ fosse foco, che sentiremo nella versione proposta dal quartetto Faber Antiqua. Pachelbel, Scarlatti, Šostakovic: un intreccio tra le melodie del cantautore genovese e la musica colta che egli sapeva apprezzare, accortamente inserito all’interno di brani come Inverno, Il suonatore Jones, La collina. Un’occasione per rendere omaggio anche alla minuziosa ricerca di Fabrizio De André sulla musica popolare, interpretando brani come la classica canzone napoletana Nova gelosia.
Presenti il dialetto genovese, i profumi di Sardegna, le suggestioni mediorientali, le tarantelle, i richiami alla Francia, raccontati e cantati dal solista Vittorio Ghirardello. La voce, accompagnata da arciliuto, violoncello e fagotto, ci trasporterà tra melodie romantiche, ironiche, spirituali, senza dimenticare di rendere omaggio alle intramontabili ballate e alle poesie che ci fanno cantare all’unisono, come fossero scritte ora.
PER BOX:
Ilaria Fantin, liutista, svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero, interessandosi ai vari aspetti della musica antica ed eseguendo brani che vanno dal periodo medievale a quello rinascimentale e barocco. Ha suonato all’interno dei più importanti festival della scena europea. Inoltre si occupa di eventi musicali con l’Associazione Be Ancient Be Cool e della direzione artistica del festival Musica delle Tradizioni di Vicenza. Collabora con Petra Magoni, Simone Kermes, Pippo Delbono, Katerina Ghannudi e Hersi Matmuja.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00

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Teatro Civico FABIANA IACOZZILLI | CrAnPI LA CLASSE Un docupuppets per marionette e uomini uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli | CrAnPi collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti e Emanuele Silvestri collaborazione artistica Lorenzo, Letizia, Tiziana
Informazioni
Teatro Civico
FABIANA IACOZZILLI | CrAnPI
LA CLASSE
Un docupuppets per marionette e uomini
uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli | CrAnPi
collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti, Giada Parlanti e Emanuele Silvestri
collaborazione artistica Lorenzo, Letizia, Tiziana Tomasulo Lafabbrica
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni e Marta Meneghetti
scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
produzione Antonino Pirillo, Giorgio Andriani
co-produzione CrAnPi, Lafabbrica, Teatro Vascello, Carrozzerie | n.o.t
con il supporto di Residenza IDRA e Teatro Cantiere Florida e Elsinor e di Nuovo Cinema Palazzo
con il sostegno di Periferie Artistiche Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio
Premi: Vincitore in-Box 2019, Selezione L’Italia dei Visionari – Kilowatt Festival 2019, Vincitore del bando di residenze interregionali CURA 2018, Finalista Teatri del Sacro 2017, Finalista Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti 2018
durata: 55 minuti senza intervallo
Dopo aver girato i maggiori festival italiani di teatro contemporaneo, arriva a Schio lo spettacolo-rivelazione 2019 diretto da Fabiana Iacozzilli.
La classe è un docupuppets, un rito collettivo, in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli adulti, interpretati da pupazzi, rileggono le memorie di un’infanzia vissuta nella paura. Una storia che la regista fa nascere dai suoi ricordi delle scuole elementari, in particolare quelli legati alla maestra Suor Lidia, uniti alle memorie raccolte intervistando i compagni di classe che hanno vissuto con lei quelle esperienze.
I protagonisti, pupazzi di legno, si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli da macello o a tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni che respirano. Si muovono nel mondo terrorizzante di Suor Lidia, unica presenza in carne ed ossa che sfugge alla vista di pupazzi e spettatori.
«Che cosa ci facciamo con il dolore? Cosa ogni essere umano è in grado di diventare a partire dal proprio dolore?».
Fabiana Iacozzilli è regista e drammaturga. Le sue opere si basano sulla ricerca della drammaturgia scenica e delle potenzialità espressive della figura del performer. Collabora dal 2013 con CrAnPi e il Teatro Vascello di Roma e dal 2017 con Carrozzerie N.O.T. È stata assistente di Luca Ronconi e nel 2008 ha fondato la compagnia Lafabbrica della quale diventa direttrice artistica. Dal 2011 diventa membro del Lincoln Center Directors Lab di New York. Tra i suoi spettacoli: Aspettando Nil con il quale vince l’Undergroundzero Festival di New York e La trilogia dell’attesa vincitrice del Play Festival.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Giovedì) 21:00

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Teatro Civico TEATRO DEI GORDI SULLA MORTE SENZA ESAGERARE ideazione e regia Riccardo Pippa di e con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme disegno luci Giuliano Bottacin cura del
Informazioni
Teatro Civico
TEATRO DEI GORDI
SULLA MORTE SENZA ESAGERARE
ideazione e regia Riccardo Pippa
di e con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme
disegno luci Giuliano Bottacin
cura del suono Luca De Marinis
produzione Teatro dei Gordi / Teatro Franco Parenti
con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, Progetto Next, Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo, TIEFFE Teatro Milano, Armunia, Campo Teatrale di Milano, Centro Artistico Il Grattacielo, Centro Teatrale MaMiMò, Mo-wan teatro, Sementerie Artistiche, Concentrica 2016, Asti Teatro
Premi: Selezione Visionari Kilowatt Festival e Artificio Como 2016, Vincitore all’unanimità del Premio alla produzione Scintille 2015, Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015, indetto dall’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine: spettacolo vincitore del Premio Speciale, Premio Giuria Allievi Nico Pepe e Premio del Pubblico
durata: 50 minuti senza intervallo
Per la prima volta a Schio la giovane compagnia Teatro dei Gordi con uno spettacolo ironico, delicato e poetico che volge lo sguardo, attraverso i linguaggi del contemporaneo, al più profondo dei tabù che riguardano l’umanità: la morte.
Sulla morte senza esagerare è un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska. Ideato e diretto dal regista Riccardo Pippa, lo spettacolo affronta il tema della morte in chiave ironica e divertente attraverso un uso non convenzionale di maschere contemporanee. Figure familiari che raccontano senza parole i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii: storie semplici sulla morte, sempre senza esagerare…
Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano. L’unica certezza è la morte, si dice. Ma quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte, lei che è immortale, di cosa significhi morire?
Riccardo Pippa è autore, regista e docente teatrale veronese. Con i gruppi milanesi Generazione Disagio e Teatro dei Gordi, concentra il proprio lavoro su drammaturgie originali e scrittura di scena. Filo conduttore del suo percorso coi Gordi è un linguaggio fatto di movimento, poesia, oggetti, musica, oltre le barriere linguistiche, alla ricerca di immagini vive di respiro internazionale. Nel 2019 il Teatro dei Gordi vince il premio Hystrio Iceberg come migliore compagnia italiana.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,0
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00

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Teatro Civico ARTIVARTI COMPAGNIE AD HOC C’EST LA VIE regia Matteo Destro da un’idea di Laura Tonello con Max Bazzana, Martina Boldarin, Benoit Roland, Stefano Rota scene Alberto Nonnato costumi Antonia Munaretti maschere Matteo Destro assistenti alla regia Lara Tonello
Informazioni
Teatro Civico
ARTIVARTI
COMPAGNIE AD HOC
C’EST LA VIE
regia Matteo Destro
da un’idea di Laura Tonello
con Max Bazzana, Martina Boldarin, Benoit Roland, Stefano Rota
scene Alberto Nonnato
costumi Antonia Munaretti
maschere Matteo Destro
assistenti alla regia Lara Tonello e Sara Della Mora
trucco Alessandra Santanera
light designer Renato Lecchi
durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo
La compagnia veneziana Artivarti anima la scena con uno spettacolo che strizza l’occhio alla commedia dell’arte, dalla quale prende in prestito l’atteggiamento bonario e divertito, genuinamente distaccato dalle cose. «Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà» diceva un personaggio di Woody Allen. Il tempo gioca scherzi beffardi, improvvisamente il suo inesorabile avanzare prende la parola, o meglio, carta e penna e avvisa direttamente che nell’arco della giornata l’aldilà diventerà l’aldiquà e che la vita e la morte si scambieranno i ruoli. È in questa situazione profondamente tragica e dai toni assurdi che si risvegliano Armando, Gisella e Albert, i tre protagonisti della storia, tre amici segnati dallo scorrere degli anni, ma convinti che la vita li accompagnerà ancora per un po’.
Uno sguardo tenero e dissacrante sulla condizione umana di mortalità. Le maschere di Matteo Destro introducono in una dimensione poetica e carica di sentimento. Aspetti necessari per accompagnare il pubblico in quel non luogo e in quel non tempo dell’affetto e dell’amicizia, dove essere vivi o morti è solo una lontana preoccupazione.
Matteo Destro, regista, mascheraio e pedagogo teatrale, nel corso della sua carriera si esibisce in diversi Paesi tra cui Italia, Spagna e Francia. Nel 2016 fonda a San Miniato l’Atelier Mask Movement Theatre, una scuola-laboratorio sulla maschera nel teatro. Negli anni le collaborazioni e i progetti internazionali diventano sempre più numerosi con regie, seminari e workshops in Europa, Nord America, Turchia e Australia.
Platea e Palchi: € 12,00
Galleria: € 10,00
Orario
(Sabato) 21:00

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Teatro Civico STIVALACCIO TEATRO SÊMI – senza infamia e senza lode con Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello e con Matteo Pozzobon testo e regia Marco Zoppello adattamento a cura della
Informazioni
Teatro Civico
STIVALACCIO TEATRO
SÊMI – senza infamia e senza lode
con Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello
e con Matteo Pozzobon
testo e regia Marco Zoppello
adattamento a cura della compagnia
scenografia Alberto Nonnato
maschere Roberta Bianchini
costumi Lauretta Salvagnin
luci Matteo Pozzobon
habitat sonoro Giovanni Frison
consulenza video Raffaella Rivi
consulenza artistica Davide Giacometti, Nicolò Targhetta
produzione Stivalaccio Teatro e Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Teatro della Toscana (progetto studio teatro) e La Corte Ospitale (progetto residenze 2018)
testo finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2018
durata: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
Dopo il grande successo della Trilogia dei commedianti, l’esilarante compagnia Stivalaccio Teatro torna sul palcoscenico del Teatro Civico, questa volta con un testo originale.
Sprofondata, da qualche parte in mezzo alla neve, si trova la Banca Mondiale dei Semi, costruita con lo scopo di custodire almeno un esemplare di ogni semente presente in natura e presidiata giorno e notte contro ogni attacco “nemico”. È la Vigilia di Natale di un futuro prossimo e a guardia della base vi sono tre soldati italiani: Il Sergente Maggiore Mario Zoppei, caposquadra latinista, il Soldato Scelto Mario Rossi, giovane irrequieto e il Soldato Giorgio Morello, prolungamento in divisa del suo stesso tablet. Mentre si consuma il loro ultimo giorno di servizio la base viene presa di mira da una coppia di eco-terroriste, Dalila e Patrizia, due schegge impazzite tra la neve, determinate a liberare le piante da questa prigione di cemento.
Semi è un ring, un luogo di scontro per fuggitivi dei più dispersi gironi infernali.
Ignavi, ipocriti, violenti e iracondi si sono dati appuntamento in questo posto per porsi alcune, semplici domande: il fine giustifica i mezzi? Chi decreta se il fine giustifica i mezzi? Cos’è il male minore? Esiste un male minore?
Un mondo che vive sulla lama di un coltello, tra dramma e ironia, tra dolce e amaro, tra riso e pianto, un microcosmo che si sorregge sul conflitto e sull’irrealizzabile bisogno di stabilire nettamente il bene e il male.
Stivalaccio Teatro, compagnia teatrale vicentina, si occupa di teatro popolare, Commedia dell’Arte, teatro ragazzi e arte di strada. Si dedica alla diffusione del teatro attraverso la produzione di spettacoli, la formazione e l’organizzazione di festival e rassegne. La cifra stilistica della compagnia si colora di stupore, artigianato, oggetti che si trasformano, parola che diventa corpo e corpo che parla. Un teatro popolare e popolato di persone, di idee, di luci, di sguardi e di storie da raccontare. Tra le opere: Don Chisciotte, Romeo e Giulietta e Il malato immaginario, parti integranti della Trilogia dei Commedianti.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Giovedì) 21:00

Informazioni
Teatro Civico STIVALACCIO TEATRO SÊMI – senza infamia e senza lode con Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello e con Matteo Pozzobon testo e regia Marco Zoppello adattamento a cura della
Informazioni
Teatro Civico
STIVALACCIO TEATRO
SÊMI – senza infamia e senza lode
con Sara Allevi, Giulio Canestrelli, Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello
e con Matteo Pozzobon
testo e regia Marco Zoppello
adattamento a cura della compagnia
scenografia Alberto Nonnato
maschere Roberta Bianchini
costumi Lauretta Salvagnin
luci Matteo Pozzobon
habitat sonoro Giovanni Frison
consulenza video Raffaella Rivi
consulenza artistica Davide Giacometti, Nicolò Targhetta
produzione Stivalaccio Teatro e Operaestate Festival Veneto
con il sostegno di Teatro della Toscana (progetto studio teatro) e La Corte Ospitale (progetto residenze 2018)
testo finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2018
durata: 1 ora e 30 minuti senza intervallo
Dopo il grande successo della Trilogia dei commedianti, l’esilarante compagnia Stivalaccio Teatro torna sul palcoscenico del Teatro Civico, questa volta con un testo originale.
Sprofondata, da qualche parte in mezzo alla neve, si trova la Banca Mondiale dei Semi, costruita con lo scopo di custodire almeno un esemplare di ogni semente presente in natura e presidiata giorno e notte contro ogni attacco “nemico”. È la Vigilia di Natale di un futuro prossimo e a guardia della base vi sono tre soldati italiani: Il Sergente Maggiore Mario Zoppei, caposquadra latinista, il Soldato Scelto Mario Rossi, giovane irrequieto e il Soldato Giorgio Morello, prolungamento in divisa del suo stesso tablet. Mentre si consuma il loro ultimo giorno di servizio la base viene presa di mira da una coppia di eco-terroriste, Dalila e Patrizia, due schegge impazzite tra la neve, determinate a liberare le piante da questa prigione di cemento.
Semi è un ring, un luogo di scontro per fuggitivi dei più dispersi gironi infernali.
Ignavi, ipocriti, violenti e iracondi si sono dati appuntamento in questo posto per porsi alcune, semplici domande: il fine giustifica i mezzi? Chi decreta se il fine giustifica i mezzi? Cos’è il male minore? Esiste un male minore?
Un mondo che vive sulla lama di un coltello, tra dramma e ironia, tra dolce e amaro, tra riso e pianto, un microcosmo che si sorregge sul conflitto e sull’irrealizzabile bisogno di stabilire nettamente il bene e il male.
Stivalaccio Teatro, compagnia teatrale vicentina, si occupa di teatro popolare, Commedia dell’Arte, teatro ragazzi e arte di strada. Si dedica alla diffusione del teatro attraverso la produzione di spettacoli, la formazione e l’organizzazione di festival e rassegne. La cifra stilistica della compagnia si colora di stupore, artigianato, oggetti che si trasformano, parola che diventa corpo e corpo che parla. Un teatro popolare e popolato di persone, di idee, di luci, di sguardi e di storie da raccontare. Tra le opere: Don Chisciotte, Romeo e Giulietta e Il malato immaginario, parti integranti della Trilogia dei Commedianti.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00

Informazioni
Teatro Civico MUSICA NUDA – PETRA MAGONI E FERRUCCIO SPINETTI TURANDÓ drammaturgia e regia Marta Dalla Via produzione Corvino Produzioni in collaborazione con Bubba Music Sul palco del Teatro Civico lo straordinario duo Musica Nuda incontra
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Teatro Civico
MUSICA NUDA – PETRA MAGONI E FERRUCCIO SPINETTI
TURANDÓ
drammaturgia e regia Marta Dalla Via
produzione Corvino Produzioni
in collaborazione con Bubba Music
Sul palco del Teatro Civico lo straordinario duo Musica Nuda incontra l’irriverente potenza drammaturgica e registica di Marta Dalla Via. In scena Petra Magoni, cantante e attrice, e Ferruccio Spinetti, compositore e contrabbassista degli Avion Travel, uniti da più di quindici anni in un’intensa attività concertistica.
Nelle Favole e nel Presente le Principesse si sposano sempre. Turandot, da un favolistico regno Cinese, rappresenta un’eccezione: non vuole essere la moglie di nessuno. Costretta dal padre Imperatore, decide di accettare come consorte solo colui che riuscirà a risolvere tre difficili indovinelli. Per chi fallisce c’è la decapitazione. Questa storia comincia con una testa che rotola. L’ennesima. Mettere al centro del discorso una guerra Maschi contro Femmine o un ipotetico scontro culturale tra Oriente e Occidente e decidere per chi tifare è limitante. Significa depotenziare una riflessione cruciale sui rapporti umani, sul sé e l’altro da sé, affogandoli in un mare affollato di considerazioni di genere generico. Chi è oggi Turandot? L’etimo della parola Principessa, chi occupa il primo posto, pone interrogativi. Il primo posto di cosa? Nella cronaca rosa? Nella politica? Nel cuore dei sudditi? Nell’economia? Nella scienza?
Petra Magoni e Ferruccio Spinetti moltiplicheranno i loro talenti per alimentare il vero soggetto di questo racconto: l’enigma.
Marta Dalla Via, attrice, regista e scrittrice vicentina, inizia il suo percorso artistico seguendo il lavoro di Pippo Delbono, Laura Curino, Angela Malfitano e Francesca Mazza. Insieme al fratello Diego e a Roberto Di Fresco fonda la compagnia Fratelli Dalla Via, con la quale si esibisce in tutta Italia in diverse produzioni. Vince numerosi premi: Premio Kantor 2010 e Ctas Oltrelaparola 2011 per Piccolo Mondo Alpino, premio Scenario 2013 per Mio figlio era come un padre per me, premio Hystrio Castel dei Mondi 2014 alla compagnia.
Platea e Palchi: intero € 17,00 | ridotto € 15,00
Galleria: intero € 11,00 | ridotto € 10,00
Orario
(Venerdì) 21:00
dom29mar15:00CIRCOLUNATeatro Gioco Vita15:00 Teatro CivicoStagioni:Vieni a Teatro con Mamma e Papà

Informazioni
Sala Calendoli (ridotto Teatro Civico) TEATRO GIOCO VITA CIRCOLUNA L’unico circoteatro d’ombre al mondo! di Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari testo Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi disegni e sagome Nicoletta
Informazioni
Sala Calendoli (ridotto Teatro Civico)
TEATRO GIOCO VITA
CIRCOLUNA
L’unico circoteatro d’ombre al mondo!
di Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi
con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari
testo Nicola Lusuardi
regia e scene Fabrizio Montecchi
disegni e sagome Nicoletta Garioni
musiche Leif Hultqvist
costumi Inkan Aigner
luci e fonica Alberto Marvisi
si ringrazia Dockteatern Tittut
pubblico: dai 2 ai 5 anni
Spettacolo fuori abbonamento a numero chiuso per 100 spettatori.
Benvenuti all’unico, il solo, l’autentico circoteatro d’ombre al mondo: Circoluna! Un circo dove tutti gli artisti sono ombre e fanno magie! Acrobazie! Trasformazioni! Allora venite, accorrete! Gli attori ci condurranno dentro un universo ricco d’immagini e pieno di colori, dove le Galline trasformiste, il Merluzzocicletta, il Divoratore d’ombre, il Trombopoeta e il turbolento pagliaccio Pallottola sono solo alcune delle tante ombre che si esibiranno in questa straordinaria arena. E su tutte poi… potremo ammirare Luna, la danzatrice a cavallo, la massima stella del circo.
Entrate, vi prego! Ma mi raccomando, fate pian piano. Non spaventate le nostre ombrartiste!
La Fondazione Teatro Civico propone anche quest’anno l’appuntamento dedicato agli spettatori più piccoli ospitando la storica compagnia Teatro Giocovita che porta i suoi spettacoli di teatro d’ombre in tutto il mondo.
Orario
(Domenica) 15:00
dom29mar17:00CIRCOLUNATeatro Gioco Vita17:00 Teatro CivicoStagioni:Vieni a Teatro con Mamma e Papà

Informazioni
Sala Calendoli (ridotto Teatro Civico) TEATRO GIOCO VITA CIRCOLUNA L’unico circoteatro d’ombre al mondo! di Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari testo Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi disegni e sagome Nicoletta
Informazioni
Sala Calendoli (ridotto Teatro Civico)
TEATRO GIOCO VITA
CIRCOLUNA
L’unico circoteatro d’ombre al mondo!
di Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi
con Valeria Barreca e Tiziano Ferrari
testo Nicola Lusuardi
regia e scene Fabrizio Montecchi
disegni e sagome Nicoletta Garioni
musiche Leif Hultqvist
costumi Inkan Aigner
luci e fonica Alberto Marvisi
si ringrazia Dockteatern Tittut
pubblico: dai 2 ai 5 anni
Spettacolo fuori abbonamento a numero chiuso per 100 spettatori.
Benvenuti all’unico, il solo, l’autentico circoteatro d’ombre al mondo: Circoluna! Un circo dove tutti gli artisti sono ombre e fanno magie! Acrobazie! Trasformazioni! Allora venite, accorrete! Gli attori ci condurranno dentro un universo ricco d’immagini e pieno di colori, dove le Galline trasformiste, il Merluzzocicletta, il Divoratore d’ombre, il Trombopoeta e il turbolento pagliaccio Pallottola sono solo alcune delle tante ombre che si esibiranno in questa straordinaria arena. E su tutte poi… potremo ammirare Luna, la danzatrice a cavallo, la massima stella del circo.
Entrate, vi prego! Ma mi raccomando, fate pian piano. Non spaventate le nostre ombrartiste!
La Fondazione Teatro Civico propone anche quest’anno l’appuntamento dedicato agli spettatori più piccoli ospitando la storica compagnia Teatro Giocovita che porta i suoi spettacoli di teatro d’ombre in tutto il mondo.
Posto unico: € 5,00
Orario
(Domenica) 17:00
Aprile 2020
ven03apr21:00CINDERELLA TANGONaturalis Labor21:00 Teatro AstraStagioni:Schio Grande Teatro

Informazioni
rassegna Danza in Rete Teatro Astra NATURALIS LABOR CINDERELLA TANGO coreografie e regia Luciano Padovani assistente al tango Silvio Grand cast danzatori e tangueros in via di definizione musiche originali Carlo Carcano musiche Pugliese, Piazzolla, Prokofiev, Faurè, Richter
Informazioni
rassegna Danza in Rete
Teatro Astra
NATURALIS LABOR
CINDERELLA TANGO
coreografie e regia Luciano Padovani
assistente al tango Silvio Grand
cast danzatori e tangueros in via di definizione
musiche originali Carlo Carcano
musiche Pugliese, Piazzolla, Prokofiev, Faurè, Richter e altri autori
luci Thomas Heuger
costumi Lucia Lapolla
scene Mauro Zocchetta
produzione Compagnia Naturalis Labor
coproduzione Festival Danza in Rete
con la collaborazione di Teatro Verdi di Pisa, Fondazione Toscana Spettacolo, Teatro Stabile del Veneto
con il sostegno di Mibac, Regione Veneto, Arco Danza, Comune di Vicenza
durata: 1 ora e 10 minuti senza intervallo
Il Festival Danza in Rete Vicenza_Schio, in collaborazione con il Teatro Comunale Città di Vicenza, è ormai un appuntamento fisso per la stagione di Schio e, giunto alla terza edizione, quest’anno ospita al Teatro Astra la compagnia Naturalis Labor.
Dopo il successo dello scorso anno di Giulietta e Romeo, sul palcoscenico scledense è la volta di Cenerentola nella versione ideata e diretta dal coreografo vicentino Luciano Padovani. Un grande tema del balletto proposto con forza e vitalità attraverso il linguaggio della danza contemporanea e del tango: la classica storia fiabesca sarà calata nelle grigie cittadine inglesi di fine Ottocento. Una Cenerentola molto vicina alle ambientazioni dickensiane, una favola cupa che si sviluppa in luoghi coperti di cenere, come nei sobborghi minerari nel pieno della rivoluzione industriale. Un’opera sulla miseria, sulla sontuosità e sulla ricchezza borghese portata in scena attraverso il linguaggio del tango e della danza contemporanea, da sempre linee di ricerca della compagnia vicentina che ha ormai superato il trentennio di attività.
Naturalis Labor, fondata nel 1988 da Luciano Padovani e Francesca Mosele, con lo spettacolo Taigà (1989) vince il primo premio al Concorso Internazionale di Coreografia Città di Cagliari. Svolge un continuativo lavoro di ricerca sulla danza contemporanea, sul tango e sui nuovi linguaggi dell’arte. Progetta e realizza spettacoli ed eventi unici avvalendosi di collaborazioni con realtà nazionali quali Teatro Olimpico di Vicenza, Festival Oriente Occidente, Operaestate Festival, AbanoDanza, Pergine Spettacolo Aperto, Festival d’Autunno, Segni Barocchi e Concerti in Villa.
Platea 1° settore: intero € 25,00 | ridotto € 23,00
Platea 2° settore: intero € 22,00 | ridotto € 20,00
Galleria: intero € 15,00 | ridotto € 14,00
Orario
(Venerdì) 21:00